Bonus Natale 2020: Aiuto concreto o modalità di controllo?
Una delle ultime iniziative del governo, che ha fatto discutere non poco, è il cosiddetto Bonus Natale; un’iniziativa a sostegno dell’economia del paese, attraverso misure volte ad incentivare i pagamenti digitali nel periodo natalizio.
Si tratta, in buona sostanza, di un rimborso fino a 150 euro per chi fa shopping nei negozi fisici e paga con carte elettroniche o con il cellulare.
Il progetto “cashback”, ossia “rimborso” rientra in un tris di misure che consentirebbe di ottenere rimborsi fino a 3.450 euro a fine 2021.
Vediamo quali sono queste misure
Allo stato attuale esistono 3 misure:
- Extracashback di Natale
- Cashback
- Super cashback
L’ultima delle tre è sicuramente la più interessante, in quanto consente di ottenere addirittura fino a 3.000 euro di rimborso.
Ma con quali limitazioni?
Ebbene, il super cashback sarà erogato tramite una classifica generale in favore dei primi 100.000 cittadini che avranno effettuato il più alto numero di transazioni in un certo periodo (1 anno) utilizzando strumenti digitali per i pagamenti (carte di credito e app).
È sostanzialmente un “premio” di 3.000 euro che rientra nel piano rimborsi per “pagamenti tracciabili”.
Il cashback, a differenza del super cashback, è un vero e proprio rimborso del 10% delle spese effettuate con strumenti digitali. Il massimale di spesa deve essere pari a 3.000 euro e concentrato in un arco temporale di 12 mesi.
Infine, l’extracashback è anch’esso un rimborso del 10%, ma con 2 sostanziali differenze rispetto al cashback:
- La cifra massima rimborsata è pari a 150 euro.
- L’arco temporale in cui effettuare le spese è esclusivamente il mese di dicembre.
Ma questo Bonus Natale rappresenta davvero un aiuto concreto per le finanze dei cittadini?
O dietro di esso si nasconde una forma di controllo da parte del governo?
In realtà, per quanto possa essere lodevole questa iniziativa, sarei più propensa a inquadrarla come l’ennesima forma di controllo da parte del governo sulle finanze degli italiani; un controllo generalizzato, che abbraccia la categoria degli acquirenti da un lato, e quella dei venditori dall’altro. In altre parole: TUTTI.
Il ragionamento è molto semplice:
- Io cittadino utilizzo strumenti tracciabili (bancomat, carte di credito e/o debito, app del mio smartphone) per fare acquisti e il governo saprà esattamente “dove”, “cosa” e “a che prezzo”;
- Dall’altro lato, il commerciante, darà conto, inevitabilmente, di tutte le transazioni effettuate.
È palese dunque, che l’iniziativa abbia, come scopo primario, o forse unico, quello di combattere l’evasione fiscale (con l’app IO?) e tenere sotto controllo anche i momenti di svago (shopping) di tutti gli italiani. Un primo passo per incrementare quelle misure volte a privare gli italiani della tanto decantata privacy.
Sorge spontanea una domanda: meglio il bonus, o la mia privacy? A voi i commenti.